Un fucile dall’allestimento importante, con doppia gomma da 16 millimetri e asta da 7, adatto all’aspetto ai pelagici come alla pesca in caduta. Una garanzia il sistema di sgancio Heavy metal 350 e davvero ben fatto il fusto ellittico rinforzato
Cristian Righetti
Salvimar ha da poco messo a catalogo l’ultima versione dell’ormai famoso Hero: il Nightmare. Apro la confezione che contiene un 95; trova posto all’interno di una busta in plastica rigida semitrasparente (preferirei involucri in materiali “eco-friendly”). Oltre all’arbalete, la confezione contiene il necessario per l’allestimento (nylon, rivetti, istruzioni di utilizzo), il ponticello in inox per la testata e la guanciotta ergonomica sinistrorsa (quella destrorsa è già montata sull’impugnatura). La Salvimar non fornice di serie il mulinello, una scelta dettata dal fatto che l’utente finale possa scegliere il modello in base all’uso e alla tipologia di pesca che andrà a fare.
Sicuramente un segno distintivo di questo fucile è la massa importante; lo percepisco appena lo estraggo dall’imballaggio. Si tratta di una scelta consapevole e ponderata dell’azienda, che vuole offrire un’arma dalle “prestazioni di un modello in legno, ma con una maggiore durata nel tempo e a circa la metà del prezzo”.
Partendo dall’estetica, questa versione dell’Hero è stata “nightmerizzata” conferendo all’arbalete il colore nero opaco in ogni sua componentistica (escluso le componenti in inox che mantengono la cromia dell’acciaio) e in grigio per le scritte stampate sul fusto.
Ma al di là dell’aspetto visivo, anche nell’Hero Nightmare (come nell’Ares, testato precedentemente), la differenzia sostanziale sta nell’allestimento; nei Nightmare, infatti, vengono utilizzati gli elastici Salvimar by Primeline, una gomma in lattice naturale di elevata qualità prodotto dalla Primeline Industries statunitense, che garantisce altissime prestazioni. La gomma ricavata dal lattice naturale è diversa da quella ricavata da materiali estrusi o sintetici. Primeline utilizza un “procedimento d’ immersione continua” in cui l’elastico è costruito tramite un processo a strati che assicura proprietà fisiche elevate con meno di 50 microgrammi di proteine per grammo. Estratto dall’albero Hevea Brasiliensis, viene lavorato nella forma liquida originale, ottenendo una formula uniformemente distribuita. Il risultato è un prodotto con proprietà fisiche superiori, tra cui una maggiore resistenza alla lacerazione. Nell’Hero è stata montata una coppia da 16 di colore nero opaco, una formula studiata per ottenere un modulo elastico ottimizzato che garantisca un buonissimo rapporto tra sforzo di caricamento e restituzione di potenza, il che lo rende adatto a tutti i tipi di pesca.
L’asta di serie è monoaletta (montata inferiormente); dalla misura 75 fino alla 95 è la Capture da 7 millimetri, mentre dal 105 fino al 125 è la Pacific da 7,5 millimetri. Nell’Hero Nightmare 95, in particolare, l’asta Capture è lunga 130 centimetri, con tre pinnette realizzate con la tecnologia MIM (Metal Injection Moldin); sono applicate con una saldatura laser.
Le parti principali che compongono l’Hero Nightmare sono le classiche tre: impugnatura, fusto e testata.
L’impugnatura viene stampata in nylon caricato vetro al 30 per cento di colore nero, un materiale plastico robustissimo e ultra collaudato. Il piedino d’appoggio sternale, non rimovibile, s’incurva senza dare fastidio alla mano, anzi sembra avvolgerla; termina con un inserto in termogomma nera morbida. Il meccanismo di sgancio è un capolavoro ingegneristico, l’ormai noto Heavy Metal 350 (con un carico certificato a 350 chilig), tutto in acciaio inossidabile 17/4 PH. La scatola di sgancio è minuta e, sul lato destro, troviamo lo sganciasagola in inox realizzato a stampo a iniezione; esce dallo stampo con gli spigoli levigati e perfettamente arrotondati, per ovvi motivi; la posizione di quest’ultimo è personalizzabile e volendo lo si può spostare anche sul lato sinistro. Il grilletto è ottenuto con un processo di micro fusione, con la tecnica MIM (metal injection moulding) e presenta un'ampia scheletratura con le superfici completamente levigate; può essere regolata la sensibilità tramite una vite situata sotto l’elsa. Il calciolo ergonomico con l’impronta per la mano e il relativo appoggio del pollice, ne caratterizza fortemente la linea, accogliendo la mano in modo confortevole. La termogomma impiegata è nera e nel package allegato c’è una seconda guanciotta per mancini. Alla base del calcio è visibile un gancio di fissaggio triangolare in inox, amovibile. Serve a ospitare un moschettone o la sagola del pallone. Su entrambi i lati sono presenti due grandi ali per posizionare il monofilo lontano dalla linea di mira e dall’ogiva. L’innesto tra impugnatura e fusto è notoriamente un punto critico, ma la Salvimar ha risolto ogni possibile criticità applicando sul manicotto O-ring ellittici con le sedi calibrate, ideate in azienda, così da garantire la tenuta.
Il fusto è a canna ellittica rinforzata (nella parte inferiore grazie a una fascia più spessa rispetto allo spessore di tutto il resto), asimmetrica e in lega di alluminio aeronautico; è spesso più di un millimetro per assicurare grande robustezza e rigidità. Questa forma permette di avere “incamerata” più aria all’interno rispetto a un fusto equivalente e della stessa lunghezza, ma a sezione circolare; significa che l’Hero Nightmare ha una maggiore galleggiabilità e massa, quindi la possibilità di utilizzare aste di diametro superiore e abbinate a elastici più esuberanti. Significa avere più potenza con un arbalete ben bilanciato e un buon controllo del rinculo. Esaminandolo accuratamente, si notano delle centine di irrigidimento ulteriori, parallele, poste superiormente e inferiormente. Il guida asta è composto da una serie di inserti stampati in Teflon caricato vetro, un materiale con un bassissimo indice di attrito e autolubrificante. I tasselli vengono inseriti in sequenza dentro la sede scanalata del fusto a formare una linea continua che lo percorre interamente. Il fusto del 95 misura 47 millimetri di larghezza e 32 di altezza.
La testata è di tipo aperta, stampata (come l‘impugnatura), in nylon caricato vetro. Ha dimensioni compatte e poco voluminose, con “spuntoni” bilaterali. Si unisce al fusto tramite un raccordo maschio cilindrico a doppio O-ring ed è rifinita esteticamente in modo tale da farla sembrare u tutt’uno con il fusto. Non ha alloggi separati per gli elastici, ma un unico spazio in cui vanno sistemati.
In mare
Finalmente è arrivato il giorno della prima uscita in mare per “stressare” per bene l’Hero Nightmare. L’acqua comincia a scaldarsi e con l’amico Peppe decidiamo di usare il gommone alla ricerca di qualche bel posto da cernie. Dopo tutte le operazioni di routine, siamo già in pesca e in prossimità di un waypoint a noi noto, chiamato banalmente “cigliodentex”. Già dalla denominazione si può intuire gli abituali frequentatori di questa schiena di grotto, lunga un centinaio di metri, che si sviluppa parallela alla costa, appoggiata su un fondale di sabbia mista a posidonia. Sul cappello la profondità è di 14 metri, degrada poi dolcemente verso sud, mentre scende a picco verso nord, a una profondità di 19 metri.
Peppe mi lascia il primo tuffo e, una volta in acqua, armo il mio Hero Nightmare 95, caricando l’elastico Prime da 16 più lontano, alla penultima pinnetta, dopo averlo fatto attraversare all’interno dell’altro circolare senza bisogno di passare dalla pinna di precarica; poi è il momento di tendere la seconda gomma sull’ultima pinnetta: il Nightmare è pronto! Devo ammettere che questo elastico si carica senza troppa difficoltà, pur essendo da 16 millimetri. Il piedino sternale rivestito in gomma morbida fa il suo dovere e non indolenzisce lo sterno neanche dopo una giornata di pesca.
Prima di cominciare la ventilazione, controllo che l’impiombatura passi correttamente nello scorrisagola e nell’unghia di sgancio; in seguito, butto un occhio anche sul mulinello, il Salvimar Vertical Reel 70, in particolare regolo la rotella di frizione in modo tale che non sia ne serrata, nè lenta. Sono pronto per iniziare a preparare il tuffo. Mi rilasso, effettuo gli ultimi atti respiratori e giù.
Tengo l’Hero aderente al corpo per cercare di camuffarne la presenza; già durante la discesa intravvedo qualche denticiotto che gira largo e questo mi fa ben sperare. Mi appoggio sul lato dell’agglomerato di grotto, che declina dolcemente e noto tutto il branco. Comincia il carosello dei dentici, ma sono tutti piccoli, quindi aspetto. La mano “calza” perfettamente l’impugnatura ergonomica, l’assetto lete è quasi neutro, se non fosse per una leggerissima positività verso la testata.
Un movimento sulla posidonia, alla base della cigliata, attira la mia attenzione; brandeggio dolcemente il Nightmare, aiutandomi con la seconda mano, visto che dovrò girarmi di circa 180 gradi e la massa del fucile si fa sentire, metto a fuoco il bersaglio: è un bel dotto! Visto che ho ancora aria, ci provo, però sembra non volerne sapere; tento il tutto per tutto, cercando di sfruttare la gittata e le caratteristica del fucile. Il pesce è a circa 4 metri di distanza, mi do una lieve spinta con la mano di appoggio (per guadagnare altri centimetri) e sparo d’istinto. Quasi non mi accorgo di avere premuto il grilletto vista la sensibilità con cui è calibrato, anche questo contribuisce alla precisione dell’arma. Il pesce si dimena e finisce in sagola, vedo che è colpito a centro corpo, quindi risalgo tranquillo staccandolo dal fondo per evitare che si intani.
Una volta in superficie, analizzo il tiro mentre ripongo il bel dotto nel cavetto. Nonostante l’armamento dell’Hero Nightmare 95 sia abbastanza “strong”, non ho avvertito un rinculo degno di nota; il merito è dell’importante massa e della rigidità del fusto. Pesco tutto il giorno anche in acqua bassa, per provare il brandeggio su sagome sfuggenti come i muggini. Mi rendo conto che il brandeggio verticale è più difficoltoso rispetto a quello orizzontale. C’è da dire che, vista la sua grande potenza, se si vuole ottimizzare il brandeggio si può optare per un modello di lunghezza inferiore, con la sicurezza di avere comunque performance superiori rispetto ad arbalete tradizionali più lunghi.
In sintesi, trovo questo fucile sicuramente adatto e mirato alla pesca all’aspetto, a quella in caduta sui grandi serranidi o alla pesca nel blu. E una cosa è certa: quando si prende confidenza con l’Hero Nightmare 95 non se ne potrà più fare a meno!
Ai voti!
Tecnica di costruzione: 10 Il progetto Hero è ormai una garanzia di casa Salvimar e con il Nightmare si alza ancora di più l’asticella grazie a dettagli studiati e sviluppati dall’azienda ligure. Ogni componente è costruito con il top dei materiali. Merita il massimo dei voti
Livello di finitura: 9 Sono i dettagli che rendono grande questo arbalete: il meccanismo di sgancio Heavy Metal 350, l’impugnatura, il fusto ellittico rinforzato, le centine ulteriori a irrigidire la canna, la testata, la legatura delle gomme e l'asta. Si rasenta la perfezione
Assetto: 8,5 Quando è carico il Nightmare tende a essere lievemente positivo in testata. Si può mitigare ciò rimuovendo l'anello in inox sotto impugnatura. L’equilibrio complessivo è più che buono
Maneggevolezza: 7 La massa importante si fa sentire ed è ovvio che gli spostamenti, soprattutto in verticale, ne risentano. Occorre un po’ di “mestiere” per muoverlo con scioltezza
Prestazioni: 9 Il fucile ha un’ottima gittata. Premendo il grilletto, quasi non ci si accorge di nulla grazie alla morbidezza e alla sensibilità dello sgancio. Le gomme Primeline da 16 mm, accoppiate all'asta Capture da 7 mm, garantiscono un'ottima spinta e una notevole penetrazione a fine corsa
Rapporto qualità/prezzo: 8,5 Costa sui 250 € senza mulinello, ma lo si trova anche a meno. Soldi sicuramente ben spesi per un ottimo prodotto tutto made in Italy