In compagnia di Lara Fistarol andiamo alla scoperta di alcuni spot dove allenarsi lungo il cavo oppure per fare semplicemente qualche tuffo “in compagnia” di cernie, ricciolette e altro ancora
Filippo Carletti
Nata a Merano e cresciuta a Verona, Lara Fistarol arriva all’Isola d’Elba come insegnante di subacquea. Dopo 10 anni, vari viaggi di apnea e l’esame per diventare istruttrice, decide di passare “al mondo del silenzio”.
Lara, perché questa scelta?
«All’Elba erano in pochi a insegnare apnea. La mia passione era forte e quindi mi sembrava una buona idea. C’è stato un periodo durante il quale pensavo di non voler più stare qua. Che avevo bisogno di altro. Dopo un mese lontano, però, l’isola mi chiamava. Ho capito che quello che stavo cercando era proprio nella terra che avevo lasciato, e adesso passo metà della stagione in mezzo al mare, da maggio a novembre».
Quindi conoscerai bene le coste elbane…
«Direi di sì! Oltre a essere istruttrice di apnea sono anche biologa marina e guida per il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. A oggi insegno apnea qui da 3 anni».
Cosa ti ha fatto innamorare di queste acque?
«Anche se è sempre preferibile avere un gommone è semplice trovare la profondità all’Elba. Il suo mare è cristallino praticamente sempre e la natura regna sovrana. Inoltre, qui l’apnea è di casa e le sue tradizioni affondano nella storia. In queste acque un tempo si allenava proprio Jacques Mayol, padre fondatore dell’apnea moderna. E sempre qui Umberto Pelizzari ha realizzato i suoi record. Ma non solo. le condizioni sono sempre ottimali su una costa o su quella opposta, e gli attimi che si passano immersi nel blu sono indimenticabili, anche grazie alla ricchezza della vita marina».
Scegli 5 spot da consigliare per l’apnea, che siano di fundive o sul cavo!
«Premessa. Quando parliamo di boe per l’ancoraggio, ricordiamo che queste sono riservate ai diving center e che è comunque permesso l’ancoraggio a una distanza di 50 metri dai corpi morti.
«I posti interessanti sono davvero tanti! Partiamo con un grande classico per chi conosce bene la zona, Lo Scoglietto, uno spot che ha il grande pregio di essere molto vicino a Portoferraio. significa sia che si può arrivare e venire via in giornata, noleggiando un mezzo sul porto, sia che si può passare anche qualche piacevole ora in paese, magari alla scoperta dei suoi vicoli e della sua storia. La zona è area di tutela biologica e perciò vige il divieto di pesca. Il fondale varia dai 20 metri ai 70. Però, lo sconsiglio in alta stagione a causa dell’intenso traffico marittimo, però è l’ideale per chi vuole allenarsi e per chi abbia piacere farsi qualche tuffo per vedere qualche cernia o qualche altro pesce. Qui non siamo a ridosso dei venti, pertanto si consiglia quasi esclusivamente in momenti di calma.
«Sempre sul versante nord, a ovest di punta del Nasuto, c’è Punta della Madonna. Lo spot, segnalato da una boa per l’ormeggio della barche per l’attività sub, deve il proprio nome a una statua della madonna, che si trova a 18 metri di profondità. Il pinnacolo parte dai 9 metri e la parete scende verticale fino a circa 40, 45 metri. Anche questo posto è di grande suggestione e si presta sia per i tuffi sul cavo sia per attività più ricreative. E’ a ridosso dai venti da sud e, come quasi tutti i luoghi oltre i 30 metri, è raggiungibile comodamente solo con il gommone. Soprattutto dopo le mareggiate può alzarsi una corrente di maestrale, ma tra i pregi di questa zona è che non ci sono quasi mai troppe barche, perciò il posto non è mai eccessivamente battuto. Ad agosto, essendo una punta, le barche tendono a tagliare facendo rotta vicino alla costa.
«Il terzo spot è la secca di Santa Lucia. Si trova a largo di Capobianco, davanti al forte di Monte Bello. Si trova comunque piuttosto distante dalla costa ha il cappello a 9 metri e degrada fino a circa 22. Un posto perfetto per i neofiti e per chi non vuole ancora approcciarsi alle batimetriche più profonde, facendo tuffi rilassanti dai quali il fondo è ben visibile anche dalla superficie. Qui c’è tanta vita marina, con tane, anfratti e spaccature. Nei tuffi lontano dal cavo si vedono gronghi, murene, polpi, cernie e chi più ne ha più ne metta! Essendo distante dalla costa, i venti da sud, soprattutto lo scirocco più teso, cambiano un po’ le condizioni meteomarine, rendendole meno godibili. Come in molti spot, la corrente è più forte a ridosso delle mareggiate, ed essendo l’area abbastanza ristretta si riempie facilmente con l’arrivo delle barche dei sub. Tipico del posto è un branco stanziale di barracuda, facilmente avvistabile e di grande fascino, soprattutto quando è in caccia.
Isola Corbella
«E arriviamo al quarto sport. Si trova davanti a Capo Stella, l’Isola Corbella, nulla più che un piccolo scoglio. Che ha una parte sommersa che degrada dolcemente, mentre sul lato sud la parete cade ripida, arrivando circa a 60 metri.
Anche se a ridosso dai venti da nord, i venti più forti di maestrale si incanalano dai vicini golfi profondi, creando condizioni impegnative. Qui, dopo le mareggiate alza una corrente di scirocco. Quando ci si allena vicino allo scoglio lo spettacolo è mozzafiato; si è circondati da un mare di castagnole e di occhiate! Sullo spot ci sono due boe che servono all’ormeggio delle barche per le attività sub. Siamo piuttosto vicino a Marina di Campo, Lacona e Lido di Capoliveri.
Infine, il quinto e ultimo posto, lo Scoglio del Remaiolo, un’isoletta a ovest della Punta dei Ripalti. Qui troviamo due boe per l'ormeggio. Il piccolo isolotto degrada sul suo versante esposto a sud sempre più in profondità, fino a circa 70 metri ed è facile avvistare diversi branchi di ricciolette che, incuriosite, si avvicinano ai bagnanti. I fondali pullulano di vita, tra polpi, barracuda e, per gli apneisti più esperti, è possibile avvistare rami di gorgonie rosse che dai 30 metri iniziano a popolare le pareti. Lo spot, ridossato da nord, è soggetto a corrente ed è semplice trovare profondità impegnative anche pochi metri fuori la parete esterna dello scoglio. E’ facilmente raggiungibile da Pareti o Morcone!»
Come si fa a mettersi in contatto con te per organizzare qualche uscita?
«Su Google come Blu Vibes Freediving e sui social con il mio nome: Lara Fistarol».