Ci incontrammo l’ultima volta a casa sua, a Lecce. Fu una bella serata. Camminammo a lungo per il centro intanto che ci spiegava il barocco leccese. Sì, perché Nicola Refolo aveva due grandi passioni, l’arte per l’appunto e la pesca in apnea. E ne andava fiero. Per una vita ha insegnato storia dell’arte al nord, a Busto Arsizio per poi tornare nella Puglia che tanto amava con la sua bellissima famiglia
Luca Laudati
Raggiunta la pensione ha continuato a coltivare i suoi hobby, la scultura con la creta e il mare in primis. Fino alla giornata di ieri, quando al largo di Casalabate è stato trovato a galla ormai senza vita durante una delle sue uscite a pescare. Cosa è successo non è dato sapere e a questo punto poco importa. Se n’è andato facendo ciò che più gli piaceva.
Conobbi Nicola tanti anni fa, quando ancora ero redattore delle riviste PescaSub e SUB. Nicola era il nostro disegnatore. Ha realizzato per noi decine e decine di tavole, illustrando itinerari, personaggi (la sua passione), situazioni di pesca e quant’altro con il suo tratto deciso e inconfondibile. Ha valorizzato una gran numero di articoli fino ai suoi ultimi lavori, una manciata di mesi fa.
Lascia un grande vuoto e di lui mi mancheranno le discussioni, i confronti e soprattutto quella sua enorme passione per il mare e la pesca che non lo aveva mai abbandonato anche quando, negli ultimi anni, il fisico cominciava a presentare il conto e “un brutto male ha bussato alla mia porta, ma io sono più tosto di lui e lo butterò fuori”. E così accadde.
Questo e molto altro era Nicola Refolo.