Questo mese parliamo di un circolo che ha rappresentato (e rappresenta) un punto di riferimento del movimento livornese, una realtà capace di “sfornare” campioni del calibro di Bellani, Paggini, Ramacciotti e che anche adesso ha molto attivo sia nel campo agonistico ma anche nel sociale
Gherardo Zei
E’ uno dei sodalizi che ha segnato la storia del nostro sport, da sempre fucina di campioni e grande esponente della “scuola toscana” che tanto ha dato all’agonismo della pesca in apnea. Oggi incontriamo il vicepresidente, Roberto Mattera, per farci raccontare qualcosa del passato e del futuro di questo grande circolo e club di appassionati
Come è iniziata la storia del Circolo?
«Tutto iniziò con il Precampionato Italiano di pesca subacquea che si tenne nelle acque dell'Isola di Gorgona il 7 agosto del 1949. L'organizzazione venne affidata al Comitato Estate Livornese, al Circolo della Pesca e alla sezione Provinciale della Fips di Livorno il cui Presidente, Guido Sardi, ebbe l'incarico di svolgere le funzioni di Direttore di gara. I partecipanti furono selezionati dalle Associazioni Sportive affiliate di Genova, Milano, Roma, Napoli e Livorno, che all'epoca praticavano la caccia subacquea. L'invito fu esteso a 40 "esperti"; ne parteciparono 37, dei quali soltanto 30 risultarono classificati. Vinse il genovese Luigi Stuart Tovini, seguito dall'ungaro-partenopeo Raimondo Bucher, dall'altro genovese Mario Catalani e dal livornese Gian Paolo Costagli. Gli altri livornesi si classificarono, nell'ordine: Guido Garibaldi nono, Marcacci decimo, Gianfranco Camilletti dodicesimo, Loris Bernini diciassettesimo, Pierino Carraresi ventesimo (alla vigilia favoritissimo avendo vinto la gara di Capraia).
«Nel suo libro "Storia delle attività sportive subacquee", uscito postumo, Duilio Marcante ricorda questo avvenimento».
E poi cosa è successo?
«L'anno successivo, il 27 agosto 1950, la Fips indice il primo Campionato Italiano di Pesca Subacquea e ancora una volta l'organizzazione viene affidata al Comitato Estate Livornese, alla Sezione Provinciale Fips e al Circolo della Pesca con la "sezione sportiva cacciatori subacquei" di Livorno. Direttore di Gara ancora Guido Sardi, visto la sua positiva esperienza nel Precampionato.
«Alla competizione furono ammessi di diritto i primi quattro classificati in Gorgona (Stuart Tovini, Bucher, Catalani e Costagli) e i migliori classificati in gare di selezioni, a Portofino per l'Alto Tirreno e a Giannutri per il Medio Tirreno. Tra i livornesi si qualificarono Giachini, Carraresi e Garibaldi. I concorrenti furono 26. Vinse il napoletano Egidio Lombardi Boccia, seguito dal genovese Guido Casù, da Gian Paolo Costagli, Mario Catalani e Raimondo Bucher, nell'ordine gli altri livornesi: Garibaldi sesto, Carraresi settimo e Giachini ottavo. Nella classifica a squadre, prima Napoli seguita da Genova e Livorno.
«Questa premessa era indispensabile perché il Precampionato del 1949 e il Campionato del 1950 non rappresentano soltanto i pilastri della nostra storia, ma segnano "ufficialmente" l'inizio della subacquea italiana "targata" Fips. Infatti, l'agonismo della pesca spianò la strada ad altre attività federali, quali l'orientamento (già sperimentato a Genova), il nuoto pinnato, la fotografia e tante altre, portando alla fine alla nascita della didattica federale».
Ma di preciso il Ci.Ca.Sub Garibaldi quando è nato?
«Il circolo è nato in una serata dell'apriledel 1951, quando i fondatori si riunirono presso il Bar Nazzarri per dare alla luce il Circolo Cacciatori Subacquei. L'atto ufficiale così recitava: "si è costituito per iniziativa degli amatori della pesca e dell'osservazione subacquea" e poneva tra gli scopi principali la tutela dell'interesse dei propri associati nel campo dello sport subacqueo e la difesa del patrimonio ittico contro la pesca di frodo e il suo conseguente spopolamento».
E come mai si chiama Ci.Ca.Sub. Garibaldi?
«Nel 1959 un grave lutto colpisce il Ci.Ca.Sub. Guido Garibaldi: uno dei soci fondatori perde la vita a causa di un'embolia durante un’immersione nel mare di Marciana Marina. L'assemblea dei soci, il 17bottobre 1959, delibera all'unanimità di intitolare il Circolo al suo nome, così divenne Ci.Ca.Sub. Guido Garibaldi».
Poi cosa è successo?
«Il Circolo prosegue un'intensa attività, con particolare attenzione all’agonismo e oggi possiamo affermare di essere l’associazione quasi sempre presente nelle gare nazionali e molti dei nostri atleti hanno vestito la maglia azzurra. Sicuramente la nostra popolarità deriva proprio da una massiccia presenza nel mondo agonistico. Ecco perché siamo molto più che un’Associazione. E infatti la storia dei primi cinquant’anni è costellata di innumerevoli iniziative sociali e agonistiche. Non solo organizzazioni di competizioni nazionali e internazionali (ad esempio la Coppa Europa nel 1985) ma, altresì, avvenimenti aggregativi aperti all'esterno e all'impegno sociale. Come ad esempio la grande festa per le due Edizioni della “Sgambata in riva al mare” del 1978 e 1979, che raccolse l'invito di centinaia di cittadini, non solo di Livorno. E poi le "pescate sociali" e il Campionato Sociale di pesca; i tornei di tennis da tavolo, di calcio e di calcetto e quella strana competizione, "la Pescaccia", una combinata di pescasub e tiro al piattello».
E negli anni più recenti? Può raccontarci qualcosa degli anni Novanta e Duemila quando il Ci.Ca.Sub. Garibaldi ha continuato ad affermarsi in numerose competizioni a livello italiano e in maglia azzurra?
«Dai nostri albori si sono susseguiti diversi atleti che hanno lasciato il segno anche a livello mondiale. Da Paolo Bencini, che nel 1962 conquista l’oro negli assoluti, a Vittorio Paggini (padre di Marco) che conquista l’oro nella Seconda categoria, a Raffaello Bellani (padre di Stefano), che nel 1970 conquista l’oro agli europei. Anche Giorgio Leonardi, conosciuto come “Giorgione”, ha lasciato un segno tangibile nel sodalizio. Intanto iniziano a frequentare l’ambiente del circolo i gemelli Bacci (Giuseppe e Daniele) che, con le loro doti naturali e l’esperienza trasmessa loro dagli agonisti del circolo, inanellano diversi trofei, dai Campionati italiani a squadre agli Assoluti, agli Europei e via dicendo. Poi, è stata la volta dei figli d’arte Stefano Bellani e Marco Paggini che, aiutati dall’esperienza dei padri, bruciano le tappe e affiancati da un altro coetaneo, Maurizio Ramacciotti, raccolgono molti trofei, dai Campionati regionali agli Italiani, agli Europei e persino ai Mondiali. Il trofeo più prestigioso se lo aggiudica Bellani, che riesce a conquistare il titolo individuale ai Campionati del mondo in Cile, nel 2004. Questo tridente di campioni è stato affiancato nel tempo anche da altri atleti di spessore, come Guerrino Casini e Pietro Milano.
«Dopo questo periodo d’oro il circolo ha subito un leggero calo, perché mantenere un livello alto di prestazioni per un lungo periodo non è facile. Comunque, dopo ci sono stati altri atleti, come Falciani e Panariello, che sono riusciti a vincere il Campionato italiano a coppie nel 2017, mentre l’anno successivo, insieme con compagno Conti, si sono aggiudicati il Campionato italiano a squadre. Nella rosa degli agonisti della nostra associazione, non dobbiamo dimenticare i risultati di Sighieri e Roccaforte, che stazionano stabilmente tra la prima e la seconda categoria. Infine, ricordiamo il contributo dei giovani, che sono la linfa per il futuro del nostro circolo, come Conti, Rossi, Muti, Vivaldi, Lo Bartolo, Mattera. Ingrascitta, Lo Bartolo, Orazio, che devono maturare e acquisire esperienza per passare dalle selettive alla seconda categoria.
«Altra cosa importante per introdurre nuovi elementi è la didattica guidata da Emiliano Torrini Emiliano, che cerca di portare i giovani verso la pesca attraverso i corsi - spiega sempre Mattera».
Come vede il futuro del nostro sport e dei circoli?
«Purtroppo la pesca agonistica ha subito un forte declino negli ultimi anni. Questo lo possiamo vedere dal numero di atleti e dal numero di squadre partecipanti alle gare, che con il passare delle stagioni è andato sempre diminuendo. Negli anni ’80 e ’90 le squadre iscritte al Campionato italiano per società erano anche 70, 80 ed era ammessa una sola squadra per società, mentre nel 2022 siamo crollati a 12 squadre a Tropea, considerando oltretutto che la Fipsas ora ammette anche due squadre per società. Questi numeri la dicono lunga sullo stato del nostro agonismo. La maggior parte dei circoli sono in affanno. Noi, per fortuna, comer si dice teniamo botta, come anche il Nettuno Cecina. Basti pensare che il CiCaSub Garibaldi ogni anno organizza il Campionato sociale a cui partecipano una ventina di atleti e tra di loro, spesso, gareggiano personaggi di spicco; questo elemento aggiunge un pizzico di interesse e di agonismo in più per tutti i partecipanti, che non vogliono sfigurare di fronte ai “big”.
«Per tornare alla domanda, il futuro della pesca in apnea non lo vedo certo roseo, ma per ora il nostro circolo ha un buon bacino di atleti, più o meno giovani, che cercano di trasmettere alle nuove leve le proprie esperienze. Personalmente posso aggiungere che sono orgoglioso di aver trasmesso questa passione a mio figlio Andrea, con cui ho già partecipato a due Campionati italiani a coppie».