Alla continua ricerca di spot per l’apnea e di nuove location questa volta decido di scoprire il Lazio. Una regione importante e di tradizioni marinaresche ben salde nella cultura anche recente. Penso alla Zecchini, certo, ma anche ai tanti che hanno fatto la storia di questo sport, come Makula, così come ai tanti nomi che non sono direttamente laziali ma che nella regione continuano a prodigarsi per diffondere la cultura dell’apnea. La lista sarebbe lunga, quasi interminabile. Proprio da questa riflessione ho chiesto a Fabrizio Gentili, amico e istruttore, di raccontare qualche spot dedicato al nostro sport
Filippo Carletti
«Con la nostra scuola - ci spiega Fabrizio -, cerchiamo sempre di offrire esperienze che vadano oltre i soliti allenamenti in piscina. Fin dalla fondazione dell’Asd Water Instinct ci siamo impegnati a proporre allenamenti anche nelle discipline outdoor. Personalmente, adoro la profondità e cerco di trasmettere questa passione ai miei allievi. Nel Lazio i fondali sono piuttosto bassi vicino alla costa e spesso sabbiosi e ventosi, il che non è l’ideale. Per la sicurezza e il divertimento cerchiamo sempre quote maggiori e riparate. Purtroppo, non è possibile trovare più di 15, 20 metri di profondità vicino alla costa, a meno che non ci si allontani di uno o due chilometri. Per questo motivo, negli anni abbiamo individuato soluzioni alternative per allenarci, come i laghi di Castel Gandolfo e Bracciano, da usare in caso di mare mosso.
«Bracciano è un lago vulcanico perfetto per le immersioni partendo da terra. In alcuni punti raggiunge profondità molto elevate, con un massimo di 165 metri. Uno dei punti più frequentati dagli apneisti è vicino a Trevignano Romano, in Via della Rena. E infatti durante il weekend il lago si riempie di boe... Un posto sfruttato da molte scuole di Roma per corsi e allenamenti. Qui si può trovare una profondità di 30 metri a soli 100 metri dalla riva. La temperatura dell’acqua varia molto: da 12 gradi nei mesi più freddi fino a 30 in estate. Tuttavia, dai 20 metri in giù l’acqua rimane sempre intorno ai 10, 12 gradi. Il fondale è fangoso e la visibilità è limitata a 5, 6 metri, ma ci si abitua. Una comodità del lago è che, al mattino, l’acqua è quasi sempre calma e senza correnti. Nel pomeriggio, verso le 14, si alza un vento termico che increspa la superficie, quindi le sessioni mattutine sono le migliori.
«A Castel Gandolfo Il lago di Albano, immerso tra i Castelli Romani, offre un ambiente tranquillo e ideale per l’apnea. L'acqua ha una buona visibilità, ma oltre i 14, 16 metri si entra in un buio totale. Questo perché il lago, di origine vulcanica, ha una conformazione che limita il passaggio della luce. La temperatura è simile a quella di Bracciano, ma in profondità (oltre i 40 metri) può scendere a 6, 8 gradi A livello di profondità, il lago di Albano offre batimetriche importanti vicino alla riva. A sud-est, vicino al ristorante Ricciotti, a circa 100 metri dalla riva, si raggiungono i 55 metri. L’unico inconveniente è la spiaggia molto piccola. A differenza di Bracciano, qui non c’è vento termico nel pomeriggio. La parte nord è la più vivibile, con stabilimenti e aree relax.
«Civitavecchia. La zona offre ampie distese di grotto, posidonia e sabbia, ideali per i nostri tuffi. Poiché riteniamo che l'impatto mentale delle prime uscite sia fondamentale per gli allievi, abbiamo scelto una zona a Civitavecchia con un fondale di circa 10 metri, riparato da venti e correnti. Si accede a riva mediante una porticina in Via Attilio Bandiera, dove il comune ha edificato una comodissima piattaforma di cemento. Questa struttura, non solo consente agli allievi di entrare comodamente in acqua, ma è ottima sia per la fase di briefing che di de-briefing e permette ai corsisti di immergersi in sicurezza e tranquillità. Molti di loro, alla prima esperienza in mare, sono più a loro agio in un ambiente protetto, senza onde e con un fondale visibile. Questo spot, stante l’esigua profondità del fondale, è perfetto per esercizi come capovolte, assetto, girate ma, soprattutto, per gli esercizi di compensazione.
«Il litorale pontino offre diversi spot a pochissimi minuti di navigazione e, quindi, sono facilmente raggiungibili con un’imbarcazione. Un primo posto molto interessante, sia per praticare apnea sul cavo che per le uscite di pesca, è sicuramente la Secca del Quadro, situata a circa 3 miglia tra Torre Olevola e il porto di San Felice Circeo. Si tratta di un grande bassofondo di forma triangolare, con la base rivolta verso il Circeo, che si estende per molte miglia quadrate, con una profondità media di 20, 40 metri e caratterizzata da gruppi sparsi di massi e qualche roccione tra vaste praterie di posidonia.
«Spostandosi parallelamente alla costa, in direzione del faro di Torre Cervia, all’altezza di Torre Fico, si incontra la Secca della Mattonata, dove si trova il famoso Cristo degli Abissi. Il fondale massimo è di 20 metri, misto posidonia e sabbia. Grazie alla buona visibilità e alla corrente quasi sempre leggera, è uno spot interessante per i corsisti open, che durante l’allenamento possono ammirare la statua del Cristo.
«L’ultimo punto, di certo non per importanza, ideale per gli allenamenti pur restando sempre piuttosto ridossati, si trova a metà tra l’Hotel Punta Rossa e Torre Paola. Ha il fondale è completamente sabbioso e partendo da circa 25/30 metri degrada velocemente fino a raggiungere i 50. La conformazione del terreno offre quindi la possibilità di ancorarsi su quote non eccessive e, allontanandosi di poco dall’imbarcazione, di raggiungere profondità adatte anche ad apneisti più avanzati!».