Un capo caratterizzato da un mimetismo particolare, che ben si adatto soprattutto sul grotto e da un neoprene a mescola media, che si è dimostrato un buon compromesso tra morbidezza e schiacciamento. Tanti e ben posizionati i rinforzi
ristian Righetti
Il 2024 per la Sigalsub è un concentrato di novità. Dopo i fucili Nemesis, roller Rg e inverter Ht, ecco spuntare, dal nuovo catalogo, la muta Hydra; un capo foderato esternamente e liscio all’interno, confezionato in neoprene Jako, una mescola koreana che ha come prerogative la grande elasticità e una densità media, il che lo rende piuttosto leggero come peso specifico.
Analizzandola in prima battuta, “a secco”, noto che il taglio è anatomico, questo per rendere al muta più confortevole durante la ventilazione e ridurre la pressione toracica in queste fasi, permettendo una respirazione il più agevole possibile. Il neoprene usato non si schiaccia eccessivamente in profondità e, di conseguenza, la vita della muta è destinata ad avere durata maggiore nel tempo; comunque, al tatto risulta molto morbida.
La fodera esterna è in superstretch mimetico, un tessuto che, grazie alla sua eccezionale elasticità, asseconda ogni movimento del pescatore senza limitarne in alcun modo la mobilità. In particolare. il mimetismo sulla fodera punta alla scomposizione d’immagine del subacqueo e lo fa con colori accattivanti, che variano dal rosso all’oro passando per il marrone, il tutto su sfondo nero; l’oro e il marrone imitano una sorta di ciottolame simile al substrato roccioso, con il rosso che “macchia” il tutto creando una simulazione delle incrostazioni delle alghe, conferendo alla muta una cromia interessante ed elegante e, soprattutto, efficace.
Le parti più predisposte ad usura, quali avambracci, gomiti e ginocchia (fino alla parte laterale degli stinchi), sono in supratex, un materiale anti strappo e anti taglio, molto resistente, ottimale per queste zone anatomiche, che vengono “stressate” dai continui urti e dal contatto con il fondale.
Le finiture di cappuccio, braccia e gambe presentano bordi in lycra ultrastretch, che limitano il passaggio d’acqua. La parte alta del pantalone mostra una banda, in liscio/spaccato, in neoprene Sandwich, incollata e cucita alla parte foderata. In questo modo, lo spaccato della giacca fa aderenza al Sandwich del pantalone, per limitare, anche in questa zona, fastidiosi ingressi di acqua.
La protezione sternale è interna, mentre esternamente presenta una stampa siliconica antiscivolo che ha il compito, durante le operazioni di caricamento o scaricamento dell’arma, di non far scivolare il calcio del fucile sul petto, neutralizzando pericolose o spiacevoli situazioni.
La giacca ha la coda di castoro con la chiusura a doppio alamaro a incastro maschio/ femmina, facile e immediato da agganciare e sganciare. Sopra i due alamari è incisa la Classica “S”, il logo della Sigalsub.
E a proposito di loghi, questi sono in una stampa lucida nera con bordatura in oro e vengono posizionati, per quanto riguarda la giacca, sul frontale del cappuccio, sulla schiena e sul polso, riportando il marchio dell’azienda; la scritta “Sigal” è sul petto, mentre la scritta Hydra è stampata all’altezza delle coste destre; inoltre, lo spessore della giacca viene riportata nei pressi degli agganci femmina dell'alamaro. Sul pantalone, invece, trova posto la scritta “Sigalsub”, esternamente sulla coscia destra e sempre con stampa nero lucida e bordi oro.
Gli spessori disponibili sono 3, 5 e 7 millimetri.
In mare
Una volta apprezzata la muta a secco, è tempo di “stressarla” in mare. Siamo a fine novembre, ma nonostante ciò le temperature esterne sono piuttosto gradevoli, decido quindi di vestirmi direttamente sul posto di immersione. L’acqua è circa 16 gradi, troppo fredda per indossarla in acqua, ragion per cui preparo a casa una tanichetta calda mista a sapone necessaria per far scivolare o spaccato.
Inizio dal pantalone, lo "annacquo" internamente e lo indosso in un baleno. Ora è tempo della giacca, anche in questo caso ci metto pochissimo. Noto con piacere che la terza misura (equivalente a una M), calza alla perfezione e il taglio anatomico segue le curve del mio corpo quasi perfettamente; non avverto restrizioni o compressioni fastidiose.
Oggi il mare è “croccante” mi butto quindi tra i marosi alla ricerca di qualche predone invernale. Vista questa impostazione della pescata, indosserò uno schienalino da 3 chili e in cintura ho ulteriori 7 chili di piombo. Se non mi dovesse bastare, penso tra me e me, aggiusterò la pesata cercando una pietra da infilare tra schienalino e cintura.
Eccomi in piedi, con l’acqua fino al bacino, per ultimare la preparazione; appena entrato non avverto dalle caviglie alcuna infiltrazione, merito della bordatura in lycra ultrastrech che aderisce perfettamente al calzare.
Indosso la maschera e giù con il corpo in immersione. Il cappuccio aderisce alla nuca senza giochi di aria, tutta la Hydra sembra calzare a mestiere anche in acqua; non si ha per nulla la sensazione di “gabbia” che alcune mute provocano sulla cassa toracica.
Effettuo qualche agguato in pochissimo fondo, e il moto ondoso mi mette un po’ in difficolta anche perchè sono leggermente negativo, quindi decido di appostarmi all’aspetto; per non farmi sballottolare dalle onde, mi “puntello” con le ginocchia tra due scogli e qui viene in aiuto il rinforzo in Supratex: non avverto alcun fastidio provocato dalle rocce, e cosa ancora più importante, il capo non si rovina.
In lontananza intravvedo una sagoma affusolata. Nuota appena sotto la schiuma provocata dall’onda, sono riparato all’ombra di un massone e ho ancora qualche metro di percorso da effettuare per accorciare le distanze. Conto sul mimetismo dell’Hydra, i colori del fondale sono simili a quelli che indosso e ciò mi fa ben sperare. Avanzo piano e mi fermo di nuovo in penombra. Appena mi blocco il pesce si gira e mi punta deciso. E’ una spigola, una bella spigola! Arriva a tiro e non le do tempo di voltarsi, parte il colpo, spiedinata! Non si è praticamente accorta di nulla.
Il mimetismo del la Hydra si adatta perfettamente ai fondali laziali, caratterizzati da grotto e roccia calcarea ricoperta da alghe rosse e brune, forse meno in quelli di granito.
Comunque, sono passate appena un paio di ore e comincio ad avere freddo, in effetti con queste temperature un capo da 5 è un po’ leggero per stare in acqua a lungo, ma nonostante ciò la muta ha reso al massimo della sua potenzialità e nulla le se poteva chiedere in più. Esco con una convinzione. La Hydra mi accompagnerà sicuramente nella stagione primavera/estate e in autunno perché il test è stato superato alla grande
DIAMO I NUMERI
Mimetismo
Interessante e accattivante; si addice perfettamente ai fondali di grotto e roccia vulcanica, meno su quelli caratterizzati dal granito. 8
Taglio
Per essere una modello “commerciale” e non artigianale, è un ottimo prodotto. Il taglio anatomico preformato e presagomato si adatta alla maggior parte delle corporature.Sono 5 le taglie disponibili. 8,5
Livello delle finitura
Tutte hanno un unico scopo: ridurre ai minimi termini le fastidiose infiltrazioni di acqua. Cappuccio, braccia e gambe presentano bordi in lycra ultrastretch. La parte alta del pantalone ha una banda in liscio/spaccato in neoprene Sandwich, incollata e cucita alla parte foderata, studiata aderire al liscio interno della giacca 8
Robustezza
Il neoprene Jako nasce per durare nel tempo, non si schiaccia con facilità in profondità. Inoltre, i rinforzi in Supratex antitaglio, iposti n punti nevralgici (avambracci, gomito, ginocchia) conferiscono ulteriore solidità alla Hydra. 9
Confort
La morbidezza e la leggerezza, accoppiate al taglio anatomico, rendono il capo confortevole in tutte le fasi della vestizione e, soprattutto, in acqua. 9
Rapporto qualità prezzo
260 euro circa per una 5 mm sonodavvero pochi se rapportati alla qualità del prodotto. 9